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Date Posted: 01/07/04 Thu 12:17:07
Author: Raul
Subject: Sol Levante

Seconda tappa del tour, ancora con molte ombre e poche luci.
Le opinioni sono opinioni, ma vorrei far notare a Ismaele quanto è servito l'ossigeno dei piazzati di Wakarua in una partita come quella di Osaka, nella quale gli avanti giapponesi hanno avuto un'autonomia di 40 minuti o poco più. A maggior ragione ci servivano quei punti in una partita come quella di Bucarest, dove i romeni - prima di esplodere - hanno tirato la carretta per oltre un'ora.
E' chiaro che sarei stato contento di vedere Mazzariol ai livelli di NZL-ITA dei Mondiali, ma purtroppo non è stato così e soprattutto non ci ha dato quello che serviva nella partita (e che, forse, non gli si poteva neanche chiedere: la precisione di Wakarua).
Dopo Osaka chiedo invece a JK di farsi un esame di coscienza sulle convocazioni: se in questa tournée sono entrati Carpente e Nitoglia, vorrei sapere per quale motivo ha trascurato uno come Pierluigi Gentile, forse il tre-quarti rivelazione dell'ultimo S10.
Paolo: su oriundi ed equiparati mi sono già espresso da più parti. Trovo più scandaloso che il calcio si affidi ad una vera sega come Camoranesi. Per gli oriundi vale soprattutto il sangue (come si fa a dire che Parisse è italo-argentino?) e per il resto il fatto che siano arrivati da noi da ragazzini: a meno che non basti giocare fino a 16 o 17 anni da un altra parte per essere "di scuola". Gonzalo Canale, poi, è stato in Argentina in tutto 5 o 6 anni dei suoi 21 e quindi trovo difficile farlo passare per un oriundo in senso proprio. Sugli equiparati: Robertson è un po' come Stoica o Peens, perchè in realtà tutti questi sono diventati veri giocatori di rugby da noi. E Persico starebbe ancora a fare il manovale in Nuova Zelanda se Tonni non lo avesse portato a giocare a Viadana a 18 anni.
Insomma non siamo come quelli che equiparano giocatori fatti e finiti: per lo più ce li costruiamo da noi. E questo dovrebbe essere tenuto in conto, come se fossero di scuola italiana.

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